Temi del giorno:
- annuncio delle dimissioni da parte del sindaco Delbono
- registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento sanitario
Entra il Sindaco, che si siede nel suo scranno, ed è assaltato dai fotografi. Situazione imbarazzantissima: sto male io per lui.
Il presidente Cevenini dà la parola al Sindaco Flavio Delbono.
Sindaco Delbono: “Ho ritenuto doveroso verso quest'aula svolgere una breve comunicazione sulla vicenda giudiziaria nella quale sono coinvolto. E ho ritenuto rispettoso fare questo in Consiglio comunale, prima che alla stampa, che ho invitato per una conferenza più tardi. Circa gli aspetti giudiziari, come peraltro è stato reso noto, sono stato convocato sabato 23 dalla Procura per rispondere dei reati di “abuso di atti di ufficio”, “peculato” e “truffa aggravata” con riferimenti a missioni svolte tra il 2004 e il 2008 nella mia veste di Vice Presidente della Regione Emilia-Romagna. Missioni alle quali ha partecipato a titolo personale anche la signora Cinzia Cracchi.
Ho contestato gli addebiti mossi dal PM, fornendo anche elementi documentali e citando testimoni, a dimostrare la correttezza del mio comportamento e l'uso proprio del denaro pubblico. Ho invece riconosciuto la presenza di un disguido o di una incomprensione tra me e la mia segreteria. Ciò che ha provocato il rimborso di una diaria di 490 € per un viaggio di missione che non avevo fatto. Attraverso il mio avvocato sto provvedendo alla restituzione di tale somma alla Regione Emilia-Romagna.
Una buona metà dell'incontro di sabato 23 col PM è stata assorbita da mie dichiarazione spontanee. Dichiarazioni che ho voluto rendere al magistrato, rese cioè su mia richiesta, su altre vicende che hanno attirato l'attenzione degli inquirenti e della stampa nelle scorse settimane. Siccome il contenuto del mio interrogatorio è stato secretato dal magistrato, ritengo doveroso evitare di fornire ulteriori dettagli sul contenuto di tali dichiarazioni, peraltro parzialmente trapelate sugli organi di stampa.
Voglio però ribadire che ho sostenuto, anche citando testimoni, la totale liceità del mio comportamento su vicende che, a mezzo stampa, potevano insinuare dubbi o sospetti sul mio operato. Una vicenda giudiziaria che coinvolge il Sindaco è ovviamente anche una vicenda con risvolti politico istituzionali. La mia consapevolezza di estraneità agli illeciti contestatimi mi rassicura sulla capacità di dimostrare nelle sedi competenti la correttezza dei miei comportamenti. Ciò mi ha fatto dire che non avrei ritenuto necessario presentare le dimissioni da Sindaco neppure in presenza di un eventuale rinvio a giudizio.
Tuttavia, la storia di questa città e la lunga tradizione di amministrazione e di impegno civico fanno sì che a Bologna ci sia una cultura diversa rispetto ad altre realtà. Bologna per me viene prima di tutto. È per questo che, siccome i modi e i tempi richiesti per difendermi eventualmente in sede giudiziaria rischiano di avere ripercussioni negative sulla mia attività di sindaco, ho già deciso in piena coscienza che rassegnerò le dimissioni dalla mia carica. Lo dico oggi qui nella sede istituzionale più alta della città, qual è l'aula del Consiglio comunale. Per senso di responsabilità, sceglierò modi e tempi che dovranno tenere presente il bene prioritario della città, a partire dal fatto che nei prossimi giorni inizierà in aula l'esame per l'approvazione del bilancio 2010 di cui rivendico la bontà nell'interesse della città, così come sono orgoglioso delle cose fatte in questi mesi e di quelle che faremo ancora per Bologna”
Si inizia con gli INTERVENTI DI INIZIO SEDUTA.
Bignami (Il Popolo della Libertà) ricorda che il PDL non ha ritenuto di avanzare richieste di dimissioni, in attesa di conoscere le sorti della vicenda giudiziaria. E' doveroso sottolineare l'amarezza sulla vicenda e sottolinea come se la decisione del Sindaco fosse stata fatta nei giorni passati si sarebbe potuto votare entro questa primavera; il ritardo fa sì che si andrà a votare nel 2011 (per un anno ci sarà il commissariamento). Corresponsabile di ciò è il Partito Democratico che espone Bologna ad un anno di commissariamento, che la città non si merita. Dopo 5 anni di paralisi (si riferisce alla Giunta Cofferati) ci sarà un altro anno perso. Sono preoccupati per il quadro allarmante emerso, con una immagine pessima per Bologna. E' una responsabilità del PD. Auspicano quanto prima nuove elezioni. Si vergognano dello scempio procurato.
Bernardini (Lega Nord - Padania - Bossi) chiede di aprire una discussione del Consiglio Comunale su questa vicenda, e presenta una mozione in tal senso.
Tomassini (Il Popolo della Libertà) chiede la riunione dei capigruppo sulla richiesta di Bernardini (chiede cioè che tutti i capi dei gruppi consiliari si riuniscano in una sala esterna al Consiglio per discutere della richiesta).
Richiesta accolta e la seduta è interrotta per una decina di minuti per la riunione dei capigruppo. Al rientro viene precisato che verranno fatti due interventi in più rispetto a quelli previsti, sulla vicenda Delbono.
Bonetti (Giorgio Guazzaloca Per Bologna) afferma che il gruppo Giorgio Guazzaloca voleva presentare un ODG per chiedere al Sindaco di fare un passo indietro nell'interesse della città. Sono garantisti, ma la situazione richiedeva un atto politico. Auspica che tutte le forze politiche abbiano senso di responsabilità, e sul futuro ricorda che Bologna è a un bivio: dopo 5 anni di mala-amministrazione ora si va verso il commissariamento per un anno. E' gravissimo per
Corticelli (Bologna Capitale - Movimento Civico) afferma che i bolognesi non si meritano quanto accaduto a Flavio Delbono, e, considerando la lunga conoscenza, gli si rivolge direttamente dandogli del tu, pur non essendo più in aula. Come consigliere pretende si abbia rispetto. “Non hai mai avuto l'umanità e la responsabilità di dire: scusate”. Sembra che la colpa sia di Cazzola e un po' di Berlusconi. L'unico protagonista della vicenda e di Delbono. C'è tristezza, la vicenda è incredibile. Le dimissioni sono dovute alla mancanza di trasparenza, all'etica dimenticata. Ora va però votato il bilancio. Bologna non può permettersi di perdere un altro anno di commissariamento. I fatti personali non gli interessano, ma ci sono tanti punti non chiari (in tema trasparenza).
Fiamingo (Bologna Capitale - Movimento Civico) sull’emergenza ad Haiti ricorda lo stato di grave crisi. Chiede che
Carella (Il Popolo della Libertà) afferma che ciò che sta accadendo ha precise responsabilità, perché questa vicenda è stata gestita male, in maniera sprovveduta. A dimissioni, le conseguenze non sono uguali. Chiederà al Governo di fare il possibile per anticipare il voto, perché c'è il rischio di passare 13-14 mesi commissariati. Sottolinea come non sia elegante che il Sindaco sia uscito dall'aula. E' giusto approvare il bilancio, ma il bilancio si rettifica ogni mese in base agli accadimenti; col commissario questo non si può fare: la città sarà ingessata. Quanto accaduto è avvenuto all'interno della Regione Emilia-Romagna. E’ mancato “scusa” da parte del Sindaco. Bologna ha bisogno di essere governata.
Lumia (Di Pietro - Italia Dei Valori) a nome di Italia dei Valori ritiene che
Tomassini (Il Popolo della Libertà) afferma di non volere controbattere a Lumia, e il PDL attenderà l'esito delle indagini e gli atti. Già lunedì scorso avevamo chiesto trasparenza al Sindaco, ma PD ed IDV hanno negato la richiesta, rispedendola in commissione. Non intendono banchettare sulle disgrazie di Delbono. Vuole parlare invece dell'atteggiamento del PD che condanna Bologna a 12–14 mesi di commissariamento, e decadono tutti i consiglieri comunali e di quartiere. Il PD doveva chiedere al Sindaco le dimissioni subito per consentire di votare entro questa primavera. Il PD, che appoggia Errani, ora prende le distanze dall'uomo Delbono per salvaguardare gli aspetti politici.
Giorgetti (Il Popolo della Libertà) non intende parlare della vicenda di Delbono. Questa è una crisi del PD ed un passaggio drammatico per la città. E' uno dei momenti più complessi degli ultimi decenni. Bologna è investita da una crisi economica e sociale grave. La prospettiva del commissariamento è il naufragio del Partito Democratico. Per un anno tutti i piani di rilancio della città sono bloccati. Il PD ha fatto prevalere l'interesse di bottega rispetto agli interessi dei cittadini.
Gattuso (Il Popolo della Libertà), nell'apprezzare il gesto, dice però che poteva essere fatto entro il 21 gennaio, evitando il commissariamento. Il dito va puntato sul PD. Questa vicenda fa dire che Bologna non meritava questa situazione. Il PD imparerà a fare candidature bolognesi, dopo Cremona e Mantova (Cofferati e Delbono). Invita a guardare avanti, per il bene della città.
Facci (Il Popolo della Libertà) precisa che non è un giorno di gioia per lui e per il centrodestra: perde Bologna. E' il fallimento di un progetto politico e ciò avrà effetti che ancora non si riescono a valutare. Ci sono emergenze da gestire, che un commissario non potrà gestire. La responsabilità politica è della classe dirigente del PD e dei suoi alleati. Chiede cosa è cambiato negli ultimi giorni tali da indurre Delbono alle dimissioni (sabato aveva dichiarato che non si sarebbe mai dimesso, in quanto innocente e non corruttibile) e se questo accadimento è un fatto conosciuto o conoscibile prima. Il commissariamento poteva essere evitato, dando le dimissioni una settimana fa.
Foschini (Il Popolo della Libertà) apprezza la correttezza del Sindaco di essere venuto in aula prima della conferenza stampa. Bisogna salvare, dal punto di vista umano, il Sindaco. Ha visto gli alleati del sindaco (Di Pietro) usare in modo strumentale
Il giudizio politico sulla vicenda è che la decisione poteva essere presa una settimana fa. L'amministrazione comunale è ferma dal 2004; anche questa Giunta è ferma (vicenda graffiti).
Bologna non può buttare via 7 anni: un'azienda privata starebbe già fallendo.
Bernardini (Lega Nord - Padania - Bossi) sottolinea come oggi, a fronte di questa buccia di banana, si aprono scenari nuovi (Cup, Sanità) che lo preoccupano. O si governa o si va a casa: Delbono ha scelto di andare a casa. Oggi ha perso
Favia (Lista Civica Beppe Grillo.it) afferma che oggi non ha vinto nessuno. La credibilità della politica è sempre più bassa. C'è anche un danno economico dovuto al costo delle elezioni. “I cittadini ci crederanno ancora la prossima volta?” Vuole essere garantista verso i cittadini, e non verso i politici. Ci sono vicende strane: bancomat, legami con centri che fanno parte del sistema sanitario. Spera che il sindaco dimostri la sua innocenza. Nella propria partecipazione ad Annozero ha preferito sorvolare sulla vicenda del Sindaco, per non fare l’avvoltoio. Evidenzia la mancanza di scuse verso i cittadini. Altre scuse dovrebbero arrivare dai vertici PD, mentre molti del PD ora si smarcano. Avrebbe gradito interventi dalle donne PD sugli aspetti imbarazzanti della vicenda Delbono. Il paese è sotto scacco: il numero degli indagati in ogni forza politica è enorme. Rivolgendosi ad Italia dei Valori di Bologna, ricorda che al ballottaggio è stato accusato di essere filo-PDL; vuole da loro delle scuse. Sul voto, ritiene che se c'è volontà politica, si potrà andare a votare in tempi brevi. Intende presentare un ODG per chiedere il voto anticipato (ma è stato già chiesto da Bernardini).
Mancuso (Sinistra Per Bologna) esprime rispetto nei riguardi del sindaco Delbono per la scelta dolorosa fatta. Il Sindaco ha mostrato rispetto verso la città, dicendo che gli impegni giudiziari potevano distrarre tempo all'amministrazione della città. Chiede all'opposizione con quale coraggio sono in grado di fare critiche verso un cittadino che ha avuto tale rispetto. La scelta del Sindaco è stata opportuna e dolorosa e va rispettata. Cita Berlusconi che ha fatto leggi per non essere condannato. E' favorevole a firmare l'ODG per far sì che si voti subito.
Cazzola (Lista Cazzola) comunica che pensava di avere una personale soddisfazione per quanto accaduto, ma in realtà si conferma quanto immaginato ad inizio 2009, cioè la convinzione che il candidato sindaco Delbono non fosse la persona più indicata, motivo per il quale propose la sua candidatura. La campagna elettorale via via si accese. Quando si andò al ballottaggio ripartì una campagna per screditarlo (fu definito moralmente inadeguato); saputo della vicenda Cracchi, ritenne che fosse Delbono moralmente inadeguato. Al ballottaggio i bolognesi votarono Delbono, con una parte del centro-destra che non appoggiò Cazzola. Le sue denunce diventarono un semplice caso sentimentale. E' bastato che un giudice invitasse Cazzola e via via altri per suffragare quello che aveva anticipato tempo prima. Da bolognese, innamorato di Bologna, non si era sbagliato. Chiede di potere parlare oltre il tempo previsto dal regolamento, visto che è la seconda volta che interviene dall'inizio del mandato (Confermo: in 6/7 mesi è intervenuto il giorno di insediamento del Sindaco ed oggi)
Sconciaforni (Rifondazione Comunista – Comunisti Italiani) precisa che
Il commissariamento è una cosa estremamente negativa perché rischia di non dare le risposte necessarie contro la crisi, e nel popolo della sinistra c'è sconcerto. “C'è una questione morale anche a Bologna e nella Regione Emilia-Romagna?”
Lo Giudice (PD - Partito Democratico) esprime apprezzamento per la decisione del Sindaco, che mette al primo punto gli interessi della città. Crede che Delbono saprà spiegare tutto. Il tema di oggi è il gesto serio e responsabile del Sindaco, che si differenzia rispetto al centrodestra ed a Berlusconi, con un parlamento pieno di inquisiti e condannati, e leggi ad personam, che hanno prodotto il degrado morale del paese. Vogliono garantire trasparenza ai cittadini. Ricorda che Delbono ha annunciato le dimissioni prima di un'eventuale rinvio a giudizio (rispettando il codice etico del PD). Appoggia l'ODG di Bernardini per avere elezioni prima possibile, e riprendere il percorso amministrativo.
Marri (Giorgio Guazzaloca Per Bologna) sottolinea come questa triste vicenda riguarda anche grandi responsabilità politiche di chi ha amministrato la città e la regione. Molti hanno avuto la sensazione di una impunità (almeno elettorale) da parte di chi ha amministrato la città. I cittadini non si fidano più dei loro rappresentanti e dilaga l'astensionismo. Si augura che il commissariamento duri pochissimo. Di Pietro è sembrato un avvoltoio su un cadavere politico. Fa notare che Cazzola non è mai intervenuto sui temi amministrativi da quando è in Consiglio.
In attesa che sia definitivo il testo dell’ODG Bernardini, il presidente Cevenini chiede ed ottiene di potere trattare l’ODG Fiamingo su Haiti.
ODG SULL’EMERGENZA HAITI PRESENTATO DA FIAMINGO
VOTO per l’ammissione alla trattazione.
Presenti 38; Votanti 38; Non votanti 0; Favorevoli 38; Contrari 0; Astenuti 0,
Ammesso alle ore 16:58.
VOTO sull’ODG
Presenti 40; Votanti 40; Non votanti 0; Favorevoli 40; Contrari 0; Astenuti 0,
Approvato alle ore 17:00.
Si passa all’ODG Bernardini
ODG PER CHIEDERE L’ANTICIPO DEL VOTO PRESENTATO DA BERNARDINI
Bernardini (Lega Nord - Padania - Bossi) legge il suo ODG, firmato da tutti i gruppi consiliari, con il quale il Consiglio Comunale, udite le annunciate dimissioni, chiede al Governo di andare alle urne in tempi abbreviati rispetto alla normativa vigente.
VOTO per l’ammissione alla trattazione.
Presenti 40; Votanti 40; Non votanti 0; Favorevoli 40; Contrari 0; Astenuti 0,
Ammesso alle ore 17:02.
VOTO sull’ODG
Presenti 40; Votanti 40; Non votanti 0; Favorevoli 40; Contrari 0; Astenuti 0,
Approvato alle ore 17:03.
DELIBERAZIONI
Gli ODG n. 10 e n. 11 sono trattati insieme.
O.d.G. n. 10 DELIBERAZIONE DI INIZIATIVA POPOLARE AVENTE COME OGGETTO "ISTITUZIONE DEL REGISTRO DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI VOLONTA' RELATIVE AI TRATTAMENTI SANITARI - TESTAMENTO BIOLOGICO", PRESENTATA AI SENSI DELL'ART. 5 DELLO STATUTO COMUNALE. - Presidente del Consiglio
O.d.G. n. 11 ISTITUZIONE DEL REGISTRO COMUNALE DELLE DICHIARAZIONI ANTICIPATE DI TRATTAMENTO - Presidente del Consiglio
Lo Giudice (PD - Partito Democratico) sottolinea come arrivi in Consiglio Comunale una delibera di iniziativa popolare, che è uno degli strumenti di partecipazione dei cittadini previsto dallo statuto della città. Più di millecinquecento cittadini si sono attivati per fare arrivare questa proposta. Chiede di fare una discussione unica dei due ordini del giorno. Si chiede l’istituzione di un registro, per permettere ai cittadini di avere un luogo pubblico in cui depositare le proprie volontà nel caso di necessità di essere sottoposti a particolari trattamenti sanitari. Nella proposta avanzata dai cittadini c’è un punto tecnico che ha destato perplessità (autentica della firma del preponente). Nella delibera rivista dallo staff del Consiglio Comunale si danno due scelte alternative. Ci sono quindi due testi: - quello di iniziativa popolare (non emendabile); - quello della maggioranza che tiene conto del primo. Tecnicamente la maggioranza intende, con il consenso dei presentatori, bocciare strumentalmente quello presentato dalla Rete Laica (di iniziativa popolare) ed approvare il proprio.
Giorgetti (Il Popolo della Libertà) segnala che sabato c’è stato un convegno con il sottosegretario Roccella. Ritiene improponibile votare oggi questo ODG, e propone una mozione sospensiva in quanto: 1) i comuni devono rispettare le leggi nazionali; 2) il consenso deve essere sempre revocabile.
Lo Giudice (PD - Partito Democratico) fa presente che i proponenti sono più di 2000 ed aspettano risposta. Il rispetto verso la città è portare avanti i lavori del Consiglio Comunale fino all’ultimo giorno utile.
VOTO sull’ammissibilità della mozione sospensiva di Giorgetti.
Presenti 34; Votanti 34; Non votanti 0; Favorevoli 13; Contrari 21; Astenuti 0,
Non ammesso alle ore 17:20.
Foschini (Il Popolo della Libertà) fa 2 obiezioni: - a fronte della decisione del Sindaco, è incongruo fare oggi il registro; nel merito, ritiene questo un atto di straordinaria amministrazione. Il Consiglio Comunale dovrà limitarsi a votare il bilancio ed aspetterà il decreto di scioglimento con la nomina del commissario; nel frattempo dovrebbe arrivare la norma nazionale. Qui prima si fa la procedura e poi arriva il merito: è una iniziativa politico-ideologica.
Il centrodestra lascia l’aula; delle minoranze rimane solo Favia e dopo un po’ rientra anche Bernardini.
Lumia (Di Pietro - Italia Dei Valori) sottolinea come il centrodestra si contraddica, perché molte persone hanno firmato la delibera e molti cittadini hanno sollecitato questo provvedimento. L’iter è stato lungo e molto si è discusso. Voteranno a favore dell’ODG della maggioranza.
Sconciaforni (Rifondazione Comunista – Comunisti Italiani) ringrazia tutti i componenti della Rete Laica. Sottolinea come questa non è una società apatica ed inerme, ma invece una società che si dà molto da fare. Dal dibattito sono emerse molte sensibilità, ed è importante essere giunti ad una sintesi.
Ara (PD - Partito Democratico) ricorda che se ne è discusso per mesi per coinvolgere tutta la città, e si da alla città un bel segnale di civiltà. Il centrodestra con la sua assenza sta delegittimando il Consiglio Comunale.
Mumolo (PD - Partito Democratico) sottolinea come si sia assistito ad un dibattito ideologico: il centrodestra non ha spiegato i motivi. Il registro è volontario e si danno delle opportunità in più ai cittadini.
Melega (PD - Partito Democratico) risponde ad alcune inesattezze. Non sembra che la legge nazionale abbia un iter così liscio. Non si istituisce alcuna anticamera dell’eutanasia; chi fa il testamento biologico verrà curato e trattato come tutti gli altri, e gli effetti del testamento biologico si potranno produrre solo dopo, in caso di lungo stato vegetativo o morte cerebrale. Legge alcuni dati sulla situazione sanitaria in Emilia-Romagna.
Mancuso (Sinistra Per Bologna) vede con sconcerto l’abbandono dell’aula da parte del PDL e dell’UDC. Con questo provvedimento si vuole garantire ai cittadini una vita dignitosa. E’ una espressione di libertà per i cittadini, il centrodestra ha un interesse di voto, di scambio.
Paruolo (PD - Partito Democratico) ritiene che su materie importanti occorra confrontarsi sul merito; il provvedimento in esame è uno strumento aggiuntivo che si dà alle persone, sulla cui validità agisce la legge corrente: non capisce quindi la contrapposizione ideologica. Al voto deve prevalere il merito e voterà a favore dell’ODG della maggioranza. Chiede a tutti di fare degli sforzi per ragionare sempre sul merito dei provvedimenti.
Dichiarazioni di voto (ogni gruppo consiliare esprime le proprie intenzioni)
Bernardini (Lega Nord - Padania - Bossi) voterà contro. Non entra nel merito, ma sono situazioni dove occorre viverle; ritiene più opportuno che ci siano norme nazionali che regolamentino la vicenda, in quanto non vuole fare zone diverse sul territorio.
Favia (Lista Civica Beppe Grillo.it) ricorda che con Sconciaforni e Mancuso ha sostenuto fin dall’inizio l’iniziativa popolare di Rete Laica, ed è contento del consenso ora raggiunto. Nel merito: è un tema di attualità, che il Consiglio Comunale deve affrontare. Sul tema Bologna si comporta da pubblica amministrazione moderna.
Natali (PD - Partito Democratico) sottolinea come col provvedimento si garantisce la costituzione, apprezza Bernardini per la presenza, e ritiene che il Comune debba dare il proprio contributo andando incontro alle istanze dei cittadini.
Molti consiglieri PD vanno nella zona del pubblico a prendere i ringraziamenti dei presenti della Rete Laica.
VOTO sull’ODG di iniziativa popolare
Presenti 23; Votanti 23; Non votanti 0; Favorevoli 0; Contrari 23; Astenuti 0,
La delibera non è approvata alle ore 18:05.
VOTO sull’ODG della presidenza del Consiglio
Presenti 23; Votanti 23; Non votanti 0; Favorevoli 22; Contrari 1 (Bernardini); Astenuti 0,
La delibera è approvata alle ore 18:06.
ORDINI DEL GIORNO
O.d.G. n. 1 APPROVAZIONE DEL REGOLAMENTO PER
Non c’è discussione in quanto già trattato in commissione.
VOTO
Presenti 24; Votanti 24; Non votanti 0; Favorevoli 20; Contrari 4; Astenuti 0.
L’ODG risulta approvato alle ore 18:08.
O.d.G. n. 22 (Ex OdG n. 264/2009) ORDINE DEL GIORNO PER CHIEDERE AL PARLAMENTO DI MODIFICARE
Si prosegue la trattazione iniziata nel Consiglio di lunedì scorso.
Bernardini (Lega Nord - Padania - Bossi) ritiene doveroso un discorso a livello nazionale. Devono occuparsene i parlamentari. Voterà contro.
Dichiarazioni di voto.
Tomassini (Il Popolo della Libertà) ritiene anacronistico puntare solo sul requisito temporale per la concessione della cittadinanza. Si confonde cittadinanza con abitazione. Vota contro.
Barcelò (PD - Partito Democratico) precisa che il termine ridotto dei 5 anni è riferito ai figli di stranieri, nati in Italia e andati a scuola in Italia, al raggiungimento dei 18 anni.
Mancuso (Sinistra Per Bologna) ricorda come in Italia “straniero” sia uguale a “persona pericolosa”: non si punta all’integrazione. Lo scambio di cultura è un fatto positivo. Vota a favore.
Caracciolo (Giorgio Guazzaloca Per Bologna) dichiara che il gruppo voterà a favore, per il diritto di integrazione dei cittadini stranieri.
VOTO
Presenti 24; Votanti 24; Non votanti 0; Favorevoli 20; Contrari 4; Astenuti 0.
L’ODG risulta approvato alle ore 18:24.
In merito al successivo ODG n. 26 sul Civis, questo non viene trattato per mancanza del presentatore Bignami. Ghetti precisa che presenterà un ODG in merito.
O.d.G. n. 19 (Ex OdG n. 267/2009) ORDINE DEL GIORNO INERENTE L'AGGRESSIONE SUBITA DAL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI NELLA GIORNATA DI DOMENICA 13 DICEMBRE 2009, PRESENTATO IN DATA 14 DICEMBRE 2009 DAL CONSIGLIERE LORENZO TOMASSINI ED ALTRI -
Vice Sindaco
Tomassini (Il Popolo della Libertà) comunica che in commissione si è giunti ad un testo condiviso.
VOTO
Presenti 20; Votanti 18; Non votanti 0; Favorevoli 18; Contrari 0; Astenuti 2 (Sconciaforni e Mancuso).
L’ODG risulta approvato.
La seduta termina alle ore 18:27.
Curiosità, commenti e sintesi:
Seduta storica. Il Sindaco di Bologna annuncia le dimissioni. Con la nomina del commissario prefettizio decadranno
In merito alla vicenda personale stride una incoerenza: - sabato il Sindaco dichiara in TV: “Dimissioni? È una idea che non mi ha mai sfiorato. Io non sono ricattabile”; - lunedì alle 15 annuncia le dimissioni dichiarando “Bologna per me viene prima di tutto. È per questo che, siccome i modi e i tempi richiesti per difendermi eventualmente in sede giudiziaria rischiano di avere ripercussioni negative sulla mia attività di sindaco, ho già deciso in piena coscienza che rassegnerò le dimissioni dalla mia carica”.
Anni fa all’Università di Bologna un promettente studente, che avrebbe poi fatto un’ottima carriera, si vantava nel dire ai compagni: “attacca il ciuco dove vuole il padrone”. Non so chi sia il padrone, ma di certo ora il ciuco è fermo.
In merito all’istituzione del registro delle dichiarazioni anticipate di trattamento, il centrodestra (PDL e lista Guazzaloca) ha deciso di uscire dal Consiglio. Un gesto plateale che fatico a comprendere. Le dichiarazioni anticipate sono atti con cui una persona dichiara a quali trattamenti intende essere sottoposto in caso di impedimento (coma o stato vegetativo permanente). In seguito all’istituzione di tale registro nessuno sarà obbligato a decidere contro la propria volontà: è un scelta personale che ognuno maturerà in coscienza.
Ultima battuta: una volta decaduto il Consiglio Comunale il blog “DAL CONSIGLIO COMUNALE DI BOLOGNA” si riposerò per qualche tempo, ma sono sicuro che il senso civico e l’amore per Bologna farà sì che tutti i “CITTADINI IN CONSIGLIO” troveranno il modo di darsi da fare, ancora più di prima.
Riepilogo dell’attività odierna:
n. 1 intervento del Sindaco;
n. 20 interventi di inizio seduta;
n. 2 delibere votate;
n. 3 ODG calendarizzati votati;
n. 1 ODG presentato ad inizio seduta votato;
n. 1 istanza sospensiva votata.
Sono estremamente graditi commenti, segnalazione di errori ed imprecisioni, suggerimenti e supporto.
Grazie a Giuseppe per la collaborazione.
Alberto
Ciao, cerco di lasciare un commento con i pochi appunti che ho preso lunedì.
RispondiEliminaSono arrivato qualche minuto prima delle 15 e la sala era già piena e non sono riuscito a prendere il pass in tempo; mi sono perso una buona parte degli interventi di inizio seduta che ho seguito dietro la sala consiliare in compagnia dei giornalisti che aspettavano che i Consiglieri uscissero per avere le loro dichiarazioni e fare qualche intervista. Secondo un'usanza che, almeno dalle parole di Cevenini, non mi è parsa così legittima.
Sono entrato appena in tempo per l'intervento di Favia, che è stato - anche leggendo gli interventi precedenti dei consiglieri di opposizione - uno dei meno retorici. Ha "criticato la gestione della situazione da parte del Pd, che si è ancora dimostrato debole e che, sganciandosi ora da Delbono, non fa una bella figura: il problema è politico". Ed è quello di cui noi ci siamo accorti: è un problema di pensare la politica non come un luogo di interessi privati o di dialogo interno, ma come attenzione e risoluzione delle problematiche comuni seguendo l'utile di tutti.
Ritornando a Favia, "ha concluso l'intervento criticando l'atteggiamento demagogico del Pdl che non può prendere le distanze quando, a iniziare dal capo nazionale, sta bloccando un Paese sugli interessi di uno/pochi". Interessi che sono nocivi e ingiusti.
Di certo, l'errore del Pd è quello di non tutelare i cittadini, di essere autoreferenziale anche nelle critiche, accuse e scuse.
Nell'intervento Mancuso ha "sottolineato, quasi in risposta a Favia, l'attenzione di Delbono per i cittadini". Io l'ho letta così: le dimissioni non erano dovute (anche se uno statuto che le regoli sarebbe necessario, ma forse di ardua costituzione), ma sono state un atto di responsabile premura. Sono d'accordo, anche se è un tema complesso che, per essere capito dai cittadini, va affrontato nei modi opportuni: in mezzo al clamore è difficile. Mancuso ha fatto anche un appello a forze migliori. Si potrebbe vedere in questo un'accusa al Pd che ha candidato Delbono, ma anche l'espressione della necessità di avere qualcuno da candidare... fine prima parte
seconda parte:
RispondiEliminaSu Cazzola stenderei un velo pietoso: ha fatto un intervento banale, espressione della politica più triviale. Ha anche ammesso che era la seconda volta che interveniva e non sapeva bene quali fossero le regole!!!
Ha fatto un bel gioco di eloquenza, facendo confusione tra la situazione attuale e i suoi intenti: gli brucia ancora la sconfitta e si è vendicato di tante cose che, però, non si cancellano solo perché l'avversario ora si dimette. Diciamo che la differenza tra Delbono e Cazzola è che quest'ultimo era l'espressione peggiore della politica imprenditoriale arrivistica ed affarista, mentre dietro Delbono c'erano anche altre cose.
Mi ha convinto l'intervento di Lo Giudice che ha distinto, correttamente, gli atti di un singolo (che può sbagliare) e la responsabilità della politica in generale. (Ovviamente la differenzziazione dal Pdl è evidente e opportuna, e non è una questione di superiorità morale, è una questione di differenza politica)
Il gesto di Delbono mostra la volontà di ottenere chiarezza in modo limpido e senza mettere in mezzo i cittadini. E' un atto di cultura politica che si vede espressa anche in Delbono: come dire che le buone cose del Pd si ritrovano non solo in ideali astratti, ma anche negli atti di quelle persone che non sempre compiono azioni rette. La differenza con il Pdl è netta ed evidente: il degrado morale non va di pari passo con le decisioni politiche. Il Pdl fa il gioco delle tre carte, mentre il Pd è coerente e trova espressione di coerenza anche negli atti dei singoli, che sbagliano ma si comportano di conseguenza.
Penso che nel discorso di Lo Giudice si trovino espresse le considerazioni che devono essere comunicate all'elettorato, evitando di farsi trascinare o dettare le regole dal Pdl. Il confronto ci deve essere coi cittadini.
Nell'intervento della Marri, si è sottolineata la "necessità della buona politica che sembra venuta meno: si ravvisa la caduta di idealità. La responsabilità è una merce rara". Mi è parsa evidente la distinzione tra Delbono e il Pd e la politica vista dalla parte opposta, la Marri ha criticato Cazzola che "si rallegra di una politica che va al decadimento completo, mostrandosi a suo agio in mezzo a querele". La differenza è evidente anche a livello nazionale: c'è chi parla per slogan e si preoccupa dei propri problemi, eleggendo l'ingiustizia delle toghe rosse a problema nazionale, mostrando familiarità con le questioni illegali, e chi si occupa di politica in senso proprio.
Devo dire che è stata una seduta difficile, ma ho visto atteggiamenti positivi, almeno alcuni Consiglieri mi sono parsi concentrati sui problemi "politici" diversamente dal solito. Ho seguito anche parte del seguito, ma mi sembra meno interessante...
Ciao,
Fabrizio
(scusa, ma era troppo lungo in un unico commento)
Ho integrato l'intervento di Cazzola. Non avevo scritto che lui stesso ha dichiarato di essere intervenuto a parlare, durante tutto il mandato Delbono, solo 2 volte (nella 1a seduta ed oggi); me ne scuso.
RispondiEliminaRileggendo il resoconto del 13 luglio 2009 risulta che Cazzola dichiarò che avrebbe posto grande attenzione al lavoro della Giunta, facendo opposizione in modo serio e attento, facendo proposte per il bene di Bologna.
I fatti dicono che è intervenuto 2 sole volte, non facendo alcuna proposta.