SCOPO DI QUESTO BLOG

"Tutto accade perchè altri hanno deciso, ed io non posso fare nulla".

Cercherò, insieme a chi vorrà aiutarmi, di raccontare, partecipando all'attività del Consiglio Comunale, cosa decidono le persone che governano Bologna, quali provvedimenti prenderanno, chi beneficierà di tali provvedimenti e chi ne sarà danneggiato.

Cercherò di usare termini di uso comune, allo scopo di avvicinare più persone possibili alla vita della città.

Spero che questo serva a migliorare la vita di noi bolognesi e di tutti coloro che vorranno vivere questa città.


giovedì 8 ottobre 2009

Consiglio Comunale del 12 ottobre 2009

Si parte con gli interventi di inizio seduta.
Lonardo (PD - Partito Democratico) sulla condanna a morte di due dissidenti politici in Iran e l’esecuzione capitale per alcuni minorenni propone un ordine del giorno (in seguito ODG) in cui si prende posizione in tema di diritti civili.
Foschini (Il Popolo della Libertà) su due punti. In merito ai fatti di Via Irnerio si segnala un problema urgente: è diventata una delle vie più insicure della città e vi è scarsa pulizia dei portici ed illuminazione. Serve una risposta efficace ed immediata. In merito al nuovo stadio, sui giornali si legge ogni giorno di una nuova possibile localizzazione. Precisa che se l’idea dello stadio è a prevalente destinazione sportiva e non residenziale/commerciale, è ipotizzabile costruirlo in città.
Tomassini (Il Popolo della Libertà) sul piano antigraffiti, precisa che a questa mattina non era ancora disponibile il piano per i consiglieri. Dalla stampa si legge di azioni congiunte con i proprietari immobiliari. Occorre garantire nel tempo gli effetti: serve controllo ed a tal fine si potrebbero usare le norma Maroni.
Facci (Il Popolo della Libertà) sul nuovo stadio precisa che il tema della sua realizzazione è di attualità, in vista della possibile candidatura dell’Italia per gli Europei del 2016. Serve chiarezza da parte del Comune circa il luogo e le sue caratteristiche. Ha depositato un apposito ODG affinché il Comune si pronunci in merito.
Critelli (PD - Partito Democratico) sulle navette gratuite di collegamento tra locali notturni, sottolinea la positiva iniziativa a favore delle giovani generazioni. Il tema della mobilità notturna in sicurezza era stato sollecitato da molte parti. La prima sperimentazione partì a maggio scorso; c’è una navetta che venerdì e sabato notte collega vari locali notturni, gratuitamente. Ciò al fine di proteggere i giovani dal pericolo della guida in stato di ebbrezza. Occorre estendere tale convezione ad altri locali.
Carella (Il Popolo della Libertà) sui pericoli e i timori nel vivere la città, segnala come le case siano sempre più un bunker; uscendo i cittadini sono intimoriti perché vi sono episodi negativi ogni giorno. Constata come molte proposte del PDL non sono state accettate ed invita il Comune ad attivarsi.
Bernardini (Lega Nord - Padania - Bossi) precisa che lo stadio è portatore di molteplici interessi. Chiede di verificare quali sono le esigenze degli avventori. Ritiene che il nuovo stadio non debba essere lontano dalla città.
Favia (Lista Civica Beppe Grillo.it) sul nuovo segretario generale del Comune prende atto che il 6/10/2009 il Comune ha comunicato che il nuovo incarico sarà attribuito alla dott.ssa Grechi. Nel mandato precedente tale ruolo era occupato dal direttore generale e ritiene che le risorse ora impegnate siano eccessive: per i due ruoli si spenderanno in cinque anni 1,5 milioni di euro in stipendi.

VOTO:
Terminati gli interventi si passa al voto sull’ODG Lonardo presentato ad inizio seduta: risulta ammesso ed approvato all’unanimità.


DELIBERAZIONI


O.d.G. n. 202 HERA S.P.A.: APPROVAZIONE DEL PROGETTO DI FUSIONE PER INCORPORAZIONE DI PRI.GE.A.S. S.R.L.; DEI PROGETTI DI SCISSIONE TOTALE DELLE SOCIETA' OPERATIVE TERRITORIALI CON BENEFICIARIE HERA S.P.A. ED HERA COMM S.R.L.; DELL' AUMENTO DEL CAPITALE SOCIALE MEDIANTE CONFERIMENTO IN NATURA DA PARTE DEI SOCI COMUNE DI FERRARA, HOLDING FERRARA SERVIZI S.R.L. E CON.AMI E DA PARTE DI AREA ASSET S.P.A. E DELLA MODIFICA DELL'ARTICOLO 8 DELLO STATUTO SOCIALE.

Favia (Lista Civica Beppe Grillo.it) sottolinea come oggi si stia assistendo ad una delle pagine più tristi della politica comunale: si va verso una privatizzazione dei servizi pubblici, mascherando l’operazione con motivazioni relative al risparmio ed all’efficienza. Il Comune di Bologna possiede il 14,76% delle azioni di Hera. Hera dovrebbe avere vocazione territoriale per rispondere alle esigenze dei cittadini. Affidare i servizi pubblici ad una SPA (società per azioni) significa che il servizio non è più pubblico ma orientato al profitto. Chi deve fare utili non si preoccupa di migliorare la raccolta differenziata o di inquinare di meno. L’ODG è relativo a una prossima assemblea di Hera che riguarderà vari aspetti: - eliminazione delle SOT (società operative territoriali) che erano la garanzia politica per i Comuni, e quindi si smentiscono le premesse dell’operazione iniziale; - tutte le reti gas vengono cedute ad una unica SPA (Hera), che quindi opererà in regime di monopolio; - il pubblico (i Comuni) dovrà scendere complessivamente sotto il 30% di partecipazione; questo obbligo farà sì che il valore delle azioni dei Comuni, costretti a vendere, diminuirà con danno per gli stessi; - un punto della delibera prevede che la partecipazione massima dei privati passi dal 2% al 5%. Propone di vendere tutte le azioni di Hera e creare una nuova società, una public company in mano ai cittadini, affinché renda un servizio alla collettività. Serve poca ipocrisia e molta sostanza.
Sconciaforni (Rifondazione Comunista – Comunisti Italiani) esprime sofferenza e dissenso verso questa operazione. La chiusura, nei fatti, delle SOT investe il tipo di modello di multiutility: questo modello non lo condivide. Da tempo sta chiedendo una discussione sulle società partecipate: si affronta il tema in modo frammentato, senza una discussione complessiva. Si va verso un modello integrato verso l’alto. Il lavoro delle SOT ad oggi non è adeguato. Lo spirito della creazione delle SOT era di avere una interfaccia diretta con i cittadini, e quindi positivo. Ora si va in direzione opposta, perché si chiude il rapporto con il territorio. Il tutto si associa a un processo di esternalizzazione già in atto. Non si discute mai del progetto, ma intanto i vari pezzi del progetto stanno andando avanti. Rileva inoltre che manca un accordo sindacale in merito (che ci fu invece nel 2002). Spiega che c’è un decreto legge per cui: - le gestioni in - house (cioè gli affidamenti diretti, tipo quello del Comune ad Hera) diventano quasi impossibili, e si va verso le gare d’appalto; - gli attuali affidamenti decadono il 31/12/2012 a meno che la proprietà pubblica non scenda sotto il 30%. E’ interessato a sapere cosa pensa il Comune e gli altri enti pubblici proprietari in merito. Segnala un’altra scelta contraddittoria: a luglio Hera ha creato una società per smaltimento rifiuti, ed ora vuole riorganizzarsi e chiuderne altre. Conclude dicendo che non è d’accordo con questa operazione.
Lonardo (PD - Partito Democratico) si dichiara d’accordo con la delibera in quanto ci sono motivazioni sufficienti (razionalizzazione della struttura). Condivide però alcune perplessità espresse. La presenza delle SOT non ha avvicinato particolarmente il territorio alla gestione della società. Esprime preoccupazioni e si interroga se il tema dei servizi ambientali vada affrontato in una logica di mercato o in una logica ambientale, e su quale sia il punto di equilibrio. Un libero mercato deve essere coordinato con la volontà dei cittadini. Va definita una politica ambientale che attenui gli effetti del libero mercato. Hera deve fare utili in quanto SPA ma deve garantire qualità dei servizi e rispetto ambientale. Occorre affrontare il tema del destino di questa società. Occorre investire al di là degli aspetti economici e ragionare sull’acqua, sulla subsidenza, sulla raccolta dei rifiuti.
Carella (Il Popolo della Libertà) spiega che Hera nasce come risposta organizzativa del territorio a normative europee, per diventare un interlocutore credibile. Lo spirito è stato disatteso dai fatti. Hera ha preso il sopravvento e si è distaccata dal territorio (la città è più sporca e meno curata). Alla domanda se Hera è sotto il controllo pubblico risponde di no. Pone una domanda all’assessore: è vera la voce che il Comune abbia già ceduto la rete idrica e fognaria ad Hera? Ritiene che cedere le reti sia una follia. Il management di Hera ha preso il sopravvento.
Bonetti (Giorgio Guazzaloca Per Bologna) afferma che sulla soppressione delle SOT si fa fatica ad essere contrari (razionalizzazione). Il punto non è solo questo: Hera era il tentativo di fare una città metropolitana. Le SOT facevano parte di una fase intermedia, ma ora hanno esaurito il loro compito. Il decreto legge in materia è il recepimento delle leggi comunitarie. E’ necessario che il pubblico torni a fare il pubblico, affidando i servizi al privato tramite gare. Occorre eliminare i conflitti di interesse (avere utili e contemporaneamente tariffe basse e servizi di qualità). Occorre privatizzare in vista di una liberalizzazione dei servizi.
Natali (PD - Partito Democratico) ritiene che su Hera vada fatta una contestualizzazione storica e normativa. Sembra che si rimpianga AMGA e AMIU. Si è allargata la dimensione tramite la fusione dei servizi ambientali (acqua e rifiuti). Il problema vero è che alcuni servizi devono per forza essere gestiti a livello sovracomunale. Hera nasce nel 2002 e le SOT nascono per evitare di perder il rapporto società/territorio. Nei fatti le SOT sono state poco efficaci. Nel tempo vi sono già state varie modifiche societarie; l’eliminazione delle SOT non fa perdere il legame con il territorio perché rimangono le strutture territoriali. Il pubblico ha strumenti da utilizzare nella propria funzione di soggetto regolatore e pianificatore, ad esempio il piano regionale e provinciale dell’acqua e dei rifiuti. Rispetto alla gestione il tema della regolazione ha degli strumenti da utilizzare (ad esempio ATO5 - Agenzia di ambito per i servizi pubblici di Bologna – ATO 5 è stata costituita dalla Provincia di Bologna e dai suoi 60 Comuni per occuparsi, secondo quanto prevedono le leggi nazionali e regionali, di indirizzo, monitoraggio e controllo di gestione nei settori delle risorse idriche e dei rifiuti solidi urbani.) per determinare le tariffe, i piani di investimento, compatibilmente però con i bilanci dei Comuni. Il Comune deve fare di più per dare indirizzi più precisi ad Hera. Va monitorata la raccolta differenziata e va affrontato il tema dello smaltimento dei rifiuti.
Bernardini (Lega Nord - Padania - Bossi) voterà contro. Oggi gli enti locali sono svuotati dal loro potere di controllo: il futuro di Hera è ormai irreversibile.
L’assessore Rossi in risposta alle varie sollecitazioni precisa che le reti idriche sono di proprietà del Comune ed in concessione trentennale (dal 1997) ad Hera; le reti gas sono di proprietà di Hera in quanto le furono conferite al momento della relativa operazione. La soppressione delle SOT non sconvolge l’operazione originaria: è solo una semplificazione che porterà ad una diminuzione dei costi. Nella sostanza il controllo territoriale è mantenuto, e dipende da come questo controllo sarà esercitato.
Iniziano le dichiarazioni di voto
Favia (Lista Civica Beppe Grillo.it) voterà contro e ritiene che Hera sia offrendo un servizio non soddisfacente.
Caracciolo (Giorgio Guazzaloca Per Bologna) voterà contro. Rivolgendosi all’assessore sottolinea come la delibera sia impostata in modo tecnico mentre non si dice nulla sul programma gestionale e sul piano di ristrutturazione societaria. Qui non è importante la forma ma la sostanza, che in questo ODG manca.
Sconciaforni (Rifondazione Comunista – Comunisti Italiani) ritiene che le insufficienze delle SOT non si miglioreranno con le direzioni territoriali. Voterà contro ed è preoccupato per i servizi pubblici gestiti da Hera.
Marchesini (PD - Partito Democratico) ritiene necessario aprire una discussione sui temi trattati ed esercitare un controllo maggiore. Voterà a favore.
Tomassini (Il Popolo della Libertà) comunica che il PDL voterà contro, in quanto non si affronta nulla della strategia aziendale.

VOTO:
L’ODG n. 202 risulta approvato con il voto favorevole della maggioranza, Sconciaforni escluso (complessivamente 23 a favore e 13 contrari).

ORDINI DEL GIORNO


O.d.G. n. 185 ORDINE DEL GIORNO PER ESPRIMERE LA PIENA CONDIVISIONE ALLE ARGOMENTAZIONI ESPRESSE DAL MINISTERO DELL'ISTRUZIONE NEL RICORSO IN APPELLO ASSIEME AL SINDACATO AUTONOMO DEGLI INSEGNANTI DI RELIGIONE, CONTRO SENTENZA TAR DEL LAZIO, CHE RISCHIA DI INDEBOLIRE LA DIGNITA' GIURIDICA ALL'INTERNO DELLA SCUOLA STATALE E DI DETERMINARE UN INGIUSTO DANNO NEI CONFRONTI DI CHI SCEGLIE LIBERAMENTE DI SEGUIRE IL CORSO DI RELIGIONE CATTOLICA, PRESENTATO DALLA CONSIGLIERA MARRI ED ALTRI IN DATA 28 AGOSTO 2009.



Marri (Giorgio Guazzaloca Per Bologna) spiega che l’ODG fa riferimento ad un fatto di agosto, e precisamente ad una sentenza del TAR del Lazio. Ritiene che vadano conservate le radici cristiane del nostro popolo. A livello nazionale l’indice di frequentazione dell’ora di religione è al 95%, mentre a Bologna è più basso: relegare l’ora di religione alla prima o all’ultima ora è disincentivante per gli studenti. L’ora di religione è un tassello contro il degrado sociale e culturale. Presenta un emendamento al proprio ODG.
Lo Giudice (PD - Partito Democratico) non voterà a favore perché l’ODG è anacronistico, sbagliato nelle premesse, ideologico e fuorviante nel merito: - fa riferimento ad una sentenza in cui la norma è in seguito diventata legge; - è sbagliato perché non è vero che esclude gli insegnati di religione dagli scrutini; - è il concordato che dice che gli insegnati di religione non possono contribuire a dare il voto per il credito formativo.
Lonardo (PD - Partito Democratico) non condivide l’ODG Marri. Condivide quanto detto da Lo Giudice e spiega che: - il 90% degli insegnati delle materie alternative a religione non ci sono, e già questa è una discriminazione; - proporre ancora un modello dove la religione si insegna da piccoli non lo condivide: sarebbe più bello scegliere una religione per convinzione, e non per spinta. Si chiede se non basti aggiungere nel programma scolastico lo studio della storia delle religioni.
Paruolo (PD - Partito Democratico) precisa che l’ora di religione non è un’ora di catechismo; va garantita la libera scelta.
Carella (Il Popolo della Libertà) ritiene che dovrebbe essere obbligatoria l’ora di educazione civica, e precisa che il rispetto si ottiene tramite la reciproca conoscenza. Il punto di riferimento, per chiunque, deve essere la costituzione.
Giorgetti (Il Popolo della Libertà) precisa che c’è una fuga dei giovani dall’ora di religione (40-50%) che ritiene preoccupante. Ci vuole libertà ma va data importanza ai valori fondamentali.
Puglisi (PD - Partito Democratico) segnala come molte scuole prevedano l’insegnamento delle religioni in alternativa all’ora di religione, ma i tagli del Governo impediscono ciò in quanto mancano risorse per tali insegnati (ne mancano il 90% nelle scuole superiori).
Favia (Lista Civica Beppe Grillo.it) si asterrà dal voto.
Natali (PD - Partito Democratico) voterà contro. E’ un ODG che va nella prospettiva concordataria, che ritiene perdente e che porta alle attuali contraddizioni. L’insegnamento delle religioni dovrebbe essere obbligatorio, per conoscere tutte le religioni in base alla loro importanza.
Marri (Giorgio Guazzaloca Per Bologna) replica dicendo che è stata trascurata la propria volontà, in quanto lei stessa aveva precisato che l’ODG era fuori tempo. Conosce l’importanza della laicità dello Stato. La religione cattolica deve avere un ruolo importante e prevalente. Non sta cercando la benevolenza delle gerarchie ecclesiastiche. E’ sbagliato rinunciare alle nostre radici e alla nostra cultura.
VOTO:
L’ODG n. 185 presentato da Marri risulta non approvato per i voti contrari della maggioranza (un astenuto).

Termina la seduta alle ore 19.05.



Curiosità:
Per la prima volta un componente della maggioranza (Sconciaforni: Rifondazione Comunista – Comunisti Italiani) ha espresso voto e considerazioni opposte a quelle della maggioranza di cui fa parte. Il fatto non ha comunque impedito alla maggioranza di approvare il provvedimento.

Sono estremamente graditi commenti, segnalazione di errori ed imprecisioni, suggerimenti e supporto.
A lunedì prossimo.

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